Reiki
Questa antica pratica spirituale giapponese è arrivata in Occidente come alternativa per il trattamento di disturbi fisici, emotivi e psicologici. Si occupa del riequilibrio dei Punti Energetici (Chakra) e del riequilibrio emotivo. E’ l’unione dei caratteri giapponesi che descrivono l’energia: “Rei” (energia dell’Universo o Spirituale), e “Ki” o “Chi” (energia o forza vitale). Significa Energia Personale o Energia Vitale Universale. Una immensa forza racchiusa in tutti noi che scorre in tutto il nostro corpo, e che può essere trasmessa agli altri! Reiki è una disciplina di vita, e può essere praticato da tutti senza distinzione! L’ideogramma o “Kanji” Reiki, è un insieme di segni e linee che simboleggiano un’idea molto profonda. Va detto anche che una serie di studi condotti nel 2008 e 2015, ha concluso che non c’è prova dell’efficacia del Reiki. Nel trattamento di condizioni patologiche per la depressione e ansia ne tantomeno che possa essere efficace o dannoso.
American Cancer Society, British Cancer Research e National Center for Complementary and Integrative Health, riportano che non deve essere usato in sostituzione delle tradizionali terapie.
Forma antica e moderna del kanji Reiki
Mikao Usui
Secondo la tradizione, fu Mikao Usui (1865 – 1926) a sviluppare la pratica del Reiki, affermando di averla ricevuta dopo tre settimane di digiuno e meditazione sul Monte Kurama. Nel 1922 Usui fondò a Tokyo il primo Reiki Ryoho Gakkai, un gruppo di cento persone che si incontravano periodicamente per praticare. Lo scopritore della sua tomba, Arjava Petter, fu il primo presidente di questa organizzazione. Il successore legittimo di Usui, amico e collaboratore Ushida, alla morte di Usui divenne il secondo presidente. Usui fu un ammiratore dell’Imperatore Meiji, tanto che durante lo sviluppo del Reiki, ne riassunse parte del lavoro in un sistema di principi. Tutti gli insegnanti Reiki e praticanti rispettano questi cinque principi:
- Solo per oggi : non ti arrabbiare
- non ti preoccupare
- sii grato
- lavora su di te
- sii gentile verso tutti gli esseri viventi
-
“Alla mattina e alla sera, siediti nella posizione del Gassho (mani giunte di fronte al torace, conosciuta anche come posizione di preghiera). Ripeti queste parole a voce alta e nel tuo cuore. Per l’evoluzione del corpo e dell’anima”. Nel corso della sua vita trasmise i suoi insegnamenti ad oltre duemila persone e formò 16 Maestri.
Chujiro Hayashi
Dopo la morte di Usui, Chūjirō Hayashi (1880 – 1940), un suo studente, lasciò Usui Reiki Ryoho Gakkai e formò una propria associazione. Hayashi semplificò l’insegnamento del Reiki, spingendo sui trattamenti fisici e usando un sistema di tecniche più codificato e semplice.
Hayashi iniziò al Reiki Hawayo Takata, che viaggiò lungamente negli Stati Uniti d’America, praticando e insegnando i primi due livelli. Takata sottolineò molto l’importanza di far pagare i trattamenti e gli insegnamenti del Reiki. Nel 1976, Takata iniziò ad insegnare lo Shinpiden, introducendo il termine di “Master“.
Takata morì nel 1979 (alcune fonti citano come data della morte il 1980), dopo avere addestrato 22 master. Quasi tutte le conoscenze Reiki nel mondo occidentale derivano dal suo lavoro. Dopo la morte di Takata, Barbara Weber Ray, una sua studentessa, fondò l’American Reiki Association, ora conosciuta come Radiance Technique International Association. L’associazione si differenzia negli insegnamenti, considerandosi l’unica vera depositaria dell’eredità di Takata. Subito dopo la sua fondazione, Phyllis Furumoto, nipote di Takata, fondò la Reiki Alliance. Uno studente di Takata, Iris Ishikuro, abbandonò la pratica di chiedere soldi per il conseguimento del livello di master, consentendo al Reiki di diffondersi.
Nel Tempio Saihoji nel Distretto Suginami di Tokyo, esiste un monumento commemorativo di Usui. Un monolito vicino alla tomba contenente le ceneri di Usui, della moglie e del figlio. Contiene iscrizioni firmate dal Signor Ushida che parlano della vita di Usui e di come i principi Reiki provengano dagli scritti dell’imperatore Meiji.
Principi teorici
Gli insegnamenti affermano che c’è una “energia vitale universale” accessibile a tutti. Ognuno di noi può acquisire la capacità di accedere a questa energia, tramite una iniziazione. Tutti possono essere iniziati al Reiki. La credenza di base è che l’energia scorrerà attraverso le mani del praticante. Alcuni insegnanti sottolineano l’importanza dell’intenzione del praticante in questo processo.
Il secondo livello, include un’ulteriore iniziazione, e serve a fornire al praticante i mezzi per trattare a distanza. Questo metodo, prevede l’uso di simboli per creare una connessione temporanea tra il praticante ed il ricevente, a prescindere dalla ubicazione dei due soggetti. Si afferma inoltre che non è vincolato a uno specifico punto nel tempo. L’energia impiegata nei trattamenti, si dice discenda dall’Universo piuttosto che da quella personale del praticante e per questo è inesauribile. Alcuni insegnanti affermano che, in taluni livelli, se il ricevente non vuole essere curato, l’energia non scorrerà.
Lignaggio
Nell’insegnamento di tradizioni esoteriche, mistiche o spirituali, il lignaggio è sempre stato opportunamente diffuso. Pur essendo di notevole importanza anche nel Reiki di tradizione giapponese, nel Reiki occidentale invece viene spesso sottovalutato. Il lignaggio Reiki dimostra la propria discendenza sino a Mikao Usui. Questa documentazione quindi può dare certezze, visto il prolificare di stili Reiki molto ambigui. Il lignaggio dimostra anche che si terrà fede agli insegnamenti originali avuti.
Chakra e Reiki
I chakra non facevano parte degli insegnamenti originali, ma sono stati aggiunti successivamente ai vari stili che sono nati in America nella metà degli anni ottanta. Molti Master insegnano i chakra come componente importante nei trattamenti.
Malattia e squilibrio
Secondo il punto di vista olistico, si afferma che la malattia è la manifestazione sul piano fisico di uno squilibrio energetico. Il Reiki ha come scopo quello di rimuovere i blocchi energetici, ristabilendone il flusso e l’armoniosa interazione tra mente e corpo. L’evento esterno può essere la concausa nella produzione di uno specifico sintomo, ma il conflitto nasce sempre nell’animo umano. Quando l’energia vitale non fluisce regolarmente all’interno del corpo, si parla di squilibrio energetico. La funzione principale del Reiki è quella di ristabilire questo equilibrio, e permettere alla vitalità ed alla felicità di manifestarsi liberamente. Emozioni positive come felicità, buon umore, amore, tranquillità e appagamento, sono qualità energetiche molto pure e positive. Emozioni negative come preoccupazione, paura, terrore, rabbia, avidità, bramosia, invidia, sono energie molto pesanti che richiedono grandi quantitativi di energia per circolare. Anche sul piano biologico esiste un nesso tra sentimenti negativi e malattia. La rabbia, ad esempio, ha una forte ricaduta sul fegato, sulla cistifellea e sul sistema cardiovascolare. La preoccupazione cronica innesca dei processi di autodifesa che inducono la produzione di cortisolo, riducendo le difese immunitarie e di problematiche cardiache.
Controindicazioni e critiche
Essendo il Reiki un'”energia intelligente”, non ci sono controindicazioni: il Reiki sa come deve agire, quindi non può causare danni.
Al contrario, alcune testimonianze riportano che in talune persone, esso induce soggezione psicologica, portando a ritenere che possa risolvere qualsiasi problema. Trascurare così le terapie tradizionali di dimostrata efficacia, superando ogni male o risolvendo ogni situazione di vita. Del Reiki si contesta che non ha alcuna valenza scientifica, perché non sono disponibili studi scientifici seri. Inoltre le spiegazioni fornite, basate su squilibri energetici, energia cosmica, canali energetici ecc., sono completamente estranee alla scienza moderna, e si collegano piuttosto a concezioni magiche, mancando di ogni fondamento scientifico. Deve quindi i suoi eventuali benefici all’effetto placebo. Il Reiki non sarebbe altro che una terapia per stare bene con sé stessi.